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L'orso polare

30.01.2013 21:01

L'orso polare o orso bianco è un grande mammifero della famiglia Ursidae. È una specie che si trova attorno al polo nord nel mare glaciale artico ed è il più grande carnivoro di terraferma esistente sul nostro pianeta insieme all'orso kodiak.

I maschi adulti pesano mediamente da 400 a 600 kg ma alcuni esemplari possono raggiungere anche i 900 kg e misurare fino a tre metri e mezzo di lunghezza. Le femmine sono grandi circa la metà dei maschi e normalmente pesano 200 kg e sono lunghe da 190 a 210 cm. Alla nascita, i cuccioli pesano meno di 1 kg.[2] La sua longevità in natura è di 25-30 anni, mentre in cattività può superare anche i 35.

L'orso polare è immediatamente riconoscibile dalla pelliccia bianca. Diversamente da altri mammiferi dell'Artide, non cambia in estate il colore in uno più scuro. I peli non sono di bianco realizzato con pigmenti, ma sono cavi e non pigmentati come i capelli bianchi negli esseri umani.

L'orso polare è il membro che più si nutre di carne della famiglia degli Ursidi. La sua fonte proteica primaria è costituita anzitutto dalle foche, ma anche da carcasse di cetacei, piccoli trichechi, molluschi, granchi, salmoni, pesci, persino vermi di mare, uccelli, piccoli di aquile e civette, volpi polari, renne e lemming. Può mangiare anche bacche e rifiuti.

Il metodo di caccia più famoso degli orsi polari è quello usato per le foche: il plantigrado sente il rumore della preda sotto il ghiaccio, si apposta presso una spaccatura e, non appena la preda esce per respirare, la uccide con una violenta zampata.

L'orso apprezza molto i lemming (roditori della tundra), che considera una prelibatezza: ne può divorare ottanta in un'estate. Individuato il roditore, lo spinge verso un buco del terreno e, infilandovi dentro il muso, lo mangia intero.

Stato di conservazione

Status iucn3.1 VU it.svgUrsus maritimus in Alaska.jpg

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